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Percorsi di studio

Scuola Secondaria - Indirizzo Musicale

Cos'è

L'Indirizzo Musicale è un percorso didattico che permette agli alunni delle Scuole Secondarie di Primo Grado di imparare un vero e proprio strumento musicale all'interno della scuola pubblica e in maniera gratuita.

L'iniziativa è nata in via sperimentale negli anni Settanta del secolo scorso per dare la possibilità a tutti di poter ambire allo studio di uno strumento musicale anche fuori dal Conservatorio, mantenendo comunque la qualità.

I docenti di Strumento Musicale sono infatti tutti diplomati in Conservatorio, ma operando al di fuori di esso, sono più liberi di spaziare tra i generi musicali anche al di fuori della musica "classica", sebbe questa rimanga alla base della formazione strumentale.

Dal 2010 nella Scuola Secondaria di Primo Grado "Valgimigli" di Bagno di Romagna è attivo l'Indirizzo Musicale, attraverso l'ordinamento di quattro cattedre di Strumento Musicale: Chitarra, Clarinetto, Flatuo traverso e Pianoforte.

Per accedere all'Indirizzo Musicale è necessario segnalare la scelta al momento dell'iscrizione alla Scuola Secondaria: il corso non è infatti obbligatorio ma facoltativo e prevede l'aggiunta al normale curricolo degli alunni di una materia, lo Strumento Musicale, che come tutte le altre materie di studio prevede ore di lezione obbligatorie, votazioni e certificazione delle competenze acquisite durante l'Esame di Stato alla fine dei tre anni di studio. In specifico, gli alunni che scelgono di frequentare l'Indirizzo Musicale avranno due ore di studio dello strumento: una per la "lezione singola" e l'altra per la "musica d'insieme".

Presso la Scuola "Valgimigli", l'Indirizzo Musicale prevede un orario pomeridiano organizzato nel seguente modo: lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 14 alle 18, martedì e giovedì dalle 14 alle 17. All'inizio di ogni anno scolastico viene steso l'orario pomeridiano degli alunni dell'Indirizzo Musicale, facendo ben attenzione a non sovrapporsi agli altri eventuali impegni dei ragazzi e delle ragazze (sport, danza, teatro, ecc.). Ogni alunno sarà occupato due ore un pomeriggio o  due ore staccate in due pomeriggi diversi.

Attività divertente ed inclusiva, l'apprendimento dello Strumento Musicale è adatto a tutti gli alunni, non richiede capacità pregresse ed è un'esperienza pedagogica formativa anche e soprattutto per gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento e bisogni educativi speciali. 

 

L' INSEGNAMENTO STRUMENTALE

  • Promuove la formazione globale dell'individuo offrendo, attraverso un'esperienza musicale resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa;
  • integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva;
  • offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sè e del modo di rapportarsi al sociale:
  • fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni  in situazione di svantaggio.

LA PRATICA STRUMENTALE

  • Comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporali precostituiti;
  • dà all'alunno la possibilità di accedere direttamente all'universo dei simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portanocon sè; 
  • consente di mettere in giocola soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche;
  • permette l'accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione-composizione), sviluppando  la dimensione ceativa dell'alunno.
  • La pratica strumentale attraverso l'aspetto performativo, porta alla consapevolezza della dimensione intesoggettiva e pubblica dell'evento musicale stesso, fornendo un contributo al senso di appartenenza sociale.

(Tratto da Ciro Fiorentino e  Massimo Orlando, L'Insegnamento Musicale, Milano, Carish, 2008)

Cosa serve

Gli strumenti

IL PIANOFORTE

  

                                                Pierre Auguste Renoir, Donna al pianoforte, 1875-1876

Strumento a corde percosse tramite una tastiera composta da 88 tasti per una estensione di sette ottave, è lo strumento principe, con il suo vasto repertorio che spazia dalla letteratura clavicembalistica rinascimentale al jazz. La versatilità del suono può variare dal più dolce cantabile al più barbarico percussivismo, mentre la possibilità di riprodurre le intricate tessiture proprie di un’intera orchestra rende la pratica pianistica indispensabile alla formazione di ogni musicista.

Allo sterminato repertorio solistico si affianca la raffinatissima letteratura da camera con altri strumenti, e liederistica, ossia per voce e pianoforte. I compositori di ogni epoca hanno sperimentato alla tastiera le possibilità del linguaggio tonale lasciandoci in eredità una traccia evidentissima dell’evoluzione del pensiero musicale. La chiarezza della geografia della tastiera rende la conoscenza del pianoforte il fondamento dello studio teorico proprio di qualsiasi percorso di studi musicali.

IL FLAUTO TRAVERSO

 

                                                                                                         Judith Leyster, Il giovane suonatore di flauto, 1635

Il flauto è uno strumento a fiato, della famiglia dei “legni” (materiale usato per la sua costruzione). I primi ritrovamenti risalgono addirittura a 50.000 anni fa. Ha attraversato tutte le civiltà del mondo, da quella cinese del IX secolo A.C. agli antichi Greci, dal Medioevo ai giorni nostri.

Dal 1600 divenne strumento solista al pari del violino, si trasformò nei materiali grazie a Theobald Bohm intorno al 1850 (leghe metalliche, argento e oro). I flautisti divennero delle vere “rockstars” del loro tempo: Blavet (1700-1768), Quantz (1697-1773), Gazzelloni (1919-1992), Rampal (1922-2000); poi nel jazz e nel rock con Kirk (1935-1977) e Anderson (1947).

IL CLARINETTO

  

                                                                                                               Georges Braques, Natura morta con clarinetto, grappolo d'uva e ventaglio, 1911

Strumento aerofono di legno, con tubo cilindrico, padiglione svasato ed ancia semplice. Fu introdotto in orchestra dalla scuola di Mannheim, come strumento omogeneo al gruppo dei legni, e fu presto largamente impiegato per la sua capaciità di amalgamarsi con altri strumenti:ma anche da solo fu sovente utilizzato in orchestra, specie dal romanticismo in poi per le sue proprietà coloristiche.

Possiede una vasta lettaratura solistica, sia con orchestra sia con complessi da camera. Nel jazz del periodo intorno al 1930 svolse il ruolo di principale strumento melodico, soprattutto nello swing (Benny Goodman).

Nella musica popolare europea il clarinetto ha incontrato una fortuna notevole specie nei Balcani e nell' Europa centro-orientale, ove ha sostituito strumenti ad ancia di più antica origine. Il grande compositore A. Copland ha così descritto le caratteristiche sonore del clarinetto:

“Il clarinetto ha un suono levigato, aperto, quasi svuotato, più liquido ma anche più brillante di quellodell'oboe. Strumento più vicino al flauto che all'oboe come qualità di suono, si avvicina  all'agilità del primo e canta con pari grazia ogni specie di melodia. Nell'ottava bassa ha un colore unico di effetto profondamente soggiogante.Le sue possibilità dinamiche sono notevoli estendendosi da un lieve sussurro al più brillante fortissimo” (Aaron Copland, Come ascoltare la musica, Garzanti, Milano, 2001).

LA CHITARRA

  

                                                                                                             Jan Vermeer, Suonatrice di chitarra, 1672

Strumento cordofono, a manico lungo, a pizzico, con cassa armonica a forma di otto e foro di risonanza circolare, fondo piatto. Strumento molto antico, comperve in Occidente già verso il 1200 per poi consolidarsi nel Rinascimento. La chitarra Rinascimentale, e poi Barocca, aveva un fondo leggermente arcuato, con sottili doghe giustapposte, fasce alte e forma stretta e allungata; montava quattro e poi cinque corde doppie (dette “cori”), di seta o di budello, regolate da bischeri di legno o avorio infissi direttamente nella paletta. Il foro nella tavola era intagliato a “rosa” con forme molto preziose ed elaborate. 

Come il liuto e altri strumenti a corda pizzicata fu usata come strumento da camera, solistico o di accompagnamento al canto, e la sua letteratura fu molto ampia, nel 1500 e nel 1600, soprattutto in Italia e Spagna. Dopo un periodo di scarso interesse, verso la fine del 1700 - contemporaneamente all'odozione delle corde singole e all'introduzione della sesta corda - iniziò il periodo di massimo splendore dello strumento che durò fino alla prima metà del 1800, con ottimi didatti, concertisti e compositori, tra cui Fernando Sor, Mauro Giuliani, Ferdinando Carulli, Luigi Boccherini, Niccolò Paganini. Si consolida così la “chitarra classica”, che prende la sua forma definitiva verso la metà del 1800 grazie al liutaio spagnolo Antonio de Torres.

Strumento al contempo “colto” e “popolare”, verso la metà del 1900 vede ampliare le sue possibilità espressive grazie all'invenzione - dopo varie sperimentazioni - della sua versione elettrificata, la “chitarra elettrica”. Strumento principe della musica rock, è utilizzata anche nel blues, nel jazz, nella musica contemporanea e di ricerca, sopravvivendo infine alla “rivoluzione digitale” della musica elettronica, ritrovandosi nel rap e nella trap per la creazione delle basi musicali di dj e producer. 

Tempi e scadenze

Orario

Per gli alunni che frequentano l'Indirizzo Musicale, i rientri pomeridiani previsti possono essere:

  • due rientri di un'ora ciascuno (uno per la lezione individuale e uno per la lezione d'insieme), in due giorni diversi;
  • un unico rientro di due ore (lezione individuale + lezione d'insieme).

All'inizio dell'anno la Coordinatrice dell'Indirizzo Musicale, insieme ai prof. di Strumento, raccolgono gli impegni di ogni alunno per fare in modo di evitare sovrapposizioni tra le lezioni di musica e le altre eventuali attività pomeridiane degli studenti (calcio, pallavolo, basket, ginnastica, inglese, ecc.).

Le lezioni dell'Indirizzo Musicale, sia individuali che collettive (musica d'insieme), si svolgono dal lunedì al venerdì in orario pomeridiano:

  • il lunedì, mercoledì e venerdì: dalle 14 alle 18;
  • il martedì e il giovedì: dalle 14 alle 17.

Per gli alunni che hanno la propria lezione individuale dalle 14 alle 15, è permesso fermarsi a scuola tra le 13:30 e le 14, per la pausa pranzo (pausa "panini"), insieme ai proprio compagni e a uno dei professori di Strumento Musicale.

 

Scheda didattica

Scuola secondaria di secondo grado

Struttura organizzativa

Scuola/Istituto

Progetto

Altro

Documento

Regolamento
Documento didattico